“Mostriamo sempre segni di responsabilità verso la natura e la terra.”
È così che dobbiamo accingerci a vivere ogni giorno della nostra vita, nel rispetto assoluto di tutto quello che ci circonda in natura; non parlo necessariamente di gesti eclatanti, ma della quotidianità, fatta di piccole attenzioni che fanno la differenza e che esprimono attenzione e cura a ciò che ci circonda: persone, animali, piante o l’intero pianeta che ci ospita. Talvolta per noi così piccoli, può risultare difficile percepire la connessione che ci lega a qualcosa di molto più grande e complesso. Siamo parte di un “tutto” e proprio questo concetto ci deve portare a focalizzarci sui nostri comportamenti.
Quando agiamo, non lo facciamo solo per noi stessi: non è rispettoso infatti nei confronti del “tutto” accendere ad esempio la luce quando non serve, lasciare scorrere l’acqua invano, o ancora eliminare il cibo che non ci sembra commestibile e che in realtà lo sarebbe se solo prestassimo più attenzione nel conservarlo.
È proprio il famoso “battito d’ali di una farfalla” che può provocare una tempesta dall’altro lato del mondo!
Siamo tanti sulla Terra e questa sarebbe una bella notizia se pensassimo che un piccolo gesto positivo fatto da molti può diventare qualcosa di grande per il pianeta. Per mettere in atto un reale cambiamento, dobbiamo sentirci parte di questo pianeta e sostituire il “non mi riguarda “con il “mi riguarda eccome” aggiungendo anche la domanda “cosa posso fare?”.
Con forza e determinazione ciascuno di noi deve farsi portatore di piccoli gesti, atti a diventare un vero benessere per gli abitanti di questo paradiso.
Anche in cucina si può mettere in atto questo cambiamento e nel mio piccolo, con la ricetta di oggi vi aiuterò ad evitare un po’ di spreco che si fa di solito tra i fornelli; proveremo infatti a valorizzare “il cibo di scarto” invece di sprecarlo, come purtroppo tutti noi spesso facciamo.
Sicuramente è possibile utilizzare gli scarti della verdura per comporre dei piatti quasi gourmet. In cucina cerco di utilizzare quasi tutto quello che è commestibile anche baccelli di piselli, bucce di zucca, foglie esterne delle verdure, acqua di cottura, lische di pesci, ossa di carne, parti esterne della frutta come anche i semi, cuocendo i vari alimenti a seconda della necessità o a vapore per estrarne le loro proprietà nutrizionali, o in immersione in acqua o olio per poi aggiungere delle spezie, o ripassandoli in padella, oppure ancora se troppo duri cuocendoli in acqua a fuoco basso e poi frullandoli. Si possono così ottenere degli ottimi brodi di carne o pesce, delle gustose creme da aperitivo o, come nella ricetta di oggi una gustosa zuppa. Utilizzerò anche le parti dure degli ortaggi, i torsoli e le foglie più spesse e saranno tutti perfetti per questo tipo di cottura in acqua. Taglierò tutto a pezzettini aggiungendo dei legumi, farò bollire il tempo necessario e diventerà una vellutata a cui aggiungerò dei cereali o cubetti di pane tostato per un pasto completo e super confortevole. La ricetta di questo mese è una zuppa di ortaggi misti con lenticchie e farro, pietanza che ho mangiato per la prima volta in montagna quando feci una vacanza sulla neve in Piemonte circa vent’anni fa e, da allora, è presente sempre nelle mie tavole invernali per nutrirci in maniera sana, calda e confortevole.
Rimaniamo concentrati per evitare lo spreco alimentare e strizziamo l’occhio ad una vita ecologicamente migliore in questo “nostro” meraviglioso pianeta.
Cucinate come me, con amore ed un pizzico di altruismo!
Zuppa del riciclo
Ingredienti:
- 200 gr cimette, torsolo e foglie di cavolfiore
- 200 gr polpa e buccia di zucca rossa
- 3 coste di sedano con foglie
- 50 gr foglie esterne di lattuga romana
- 4 coste esterne più barbette del finocchio
- 1 porro intero
- 2 carote con buccia
- 6 foglie esterne più 1 torsolo di carciofo
- 5/6 foglie di cavolo nero
- 2 foglie di alloro
- 200 gr farro biologico precotto
- 200 gr lenticchie rosse già cotte
- Olio
- Sale e peperoncino
Procedimento:
- Il taglio delle verdure, prima della cottura, deve essere fatto in due modi differenti.
1) A dadini piccoli, quelle che potranno rimanere anche dopo la cottura ed essere mangiate ovvero: torsolo e cimette di cavolfiore; foglie esterne della lattuga; foglie esterne del sedano; coste esterne e barbetta di finocchio; gambi di prezzemolo; carote; parte bianca del porro; foglie di cavolo nero.
2) Quelle che lasceremo intere, per essere poi eliminate dopo aver ceduto il loro sapore ed i loro valori nutrizionali durante la cottura della zuppa ovvero: foglie del cavolfiore; foglie esterne del carciofo; buccia della zucca rossa; parte verde del porro; foglie di alloro. Queste ultime si possono anche legare con dello spago da cucina per essere poi rimosse più facilmente a fine cottura.
- Mettere a sobbollire in una pentola alta tutte le verdure con abbondante acqua salata. Lasciare cuocere per circa un’ora e 30 minuti.
- Nel frattempo cuocere separatamente il farro e le lenticchie.
- Una volta cotti tutti gli ingredienti, eliminare le verdure più dure (foglie di carciofo, parte verde del porro, buccia della zucca, foglie del cavolfiore, alloro).
- Spegnere quindi il fuoco e frullare con un frullatore ad immersione, aggiungere quindi il farro e le lenticchie e condire a piacere con olio, sale e peperoncino.
- Servire la zuppa accompagnandola con un buon bicchiere di vino rosso.
Proprietà nutrizionali
Gli ortaggi in generale sono ricchi di vitamine e sali minerali, nello specifico le verdure utilizzate in questa zuppa sono ricche di vitamine A, B e C, potassio, magnesio, ferro, acido folico, calcio.
Sarà quindi un vero e proprio pieno di alleati per contrastare le influenze stagionali, per controllare gli zuccheri ed i grassi nel sangue e per prevenire l’insorgere di malattie più gravi.
Giorgia Neglia