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7 Ottobre 2024
Italiani nel Mondo Rubriche

Addio a Renata Scotto

È a una delle regine della lirica italiana che ho deciso di dedicare questo numero di “Italiani nel mondo”. Venuta a mancare recentemente, Renata Scotto, fu tra le primissime a “esportare” il talento e la poesia della melodia lirica italiana oltreoceano.

Di origini modesta, Renata Scotto, nacque a Savona nel 1934, studiò, inizialmente, da sfollata nel dopoguerra e, successivamente, a Milano con Mercedes Llopart (che aveva già formato Alfredo Kraus altra figura importante nel mondo della lirica). Dopo aver debuttato nel 1952 nelle vesti di Violetta ne “La traviata nella sua città natale, diventò parte della compagnia del (già) ambito teatro de la Scala di Milano, che la portò in turneé con “La sonnambula” insieme alla Callas. Lo spettacolo, suddiviso in quattro serate, si svolse al teatro di Edimburgo e fu così apprezzato dal farla incoronare per il merito oltre confine. Nella seconda metà degli anni ‘60 interpretò Giulietta nei Capuleti e Montecchi di Bellini e Lucia di Lammermoor con un seguito entusiasmante, ma è il 7 Dicembre del 1967 che, purtroppo, il suo persorso (italiano) si arresterà bruscamente. Pare, infatti, che la sera de “I vespri Siciliani” a Milano arrivò la greca, già ritiratasi dai palchi e ospite nel balcone di Luchino che riuscì ad attrarre, solo con la sua presenza, occhi e plausi da parte dei presenti a scapito degli artisti in scena che si videro dare le spalle alla loro uscita. La Scotto, non lasciò passare l’accaduto e rilasciò dichiarazioni abbastanza taglienti in merito tanto da inimicarsi gli amanti dell’allora lady Onassis. Tutto ciò diede vita a un (quasi) movimento di rivolta e sabotaggio nei confronti della Scotto che venne, addirittura, insultata e derisa nel corso dei suoi spettacoli. Il dolore fu tanto grande da farle decidere di cambiare vita e di trasferirsi negli Stati Uniti d’America dove iniziò a prendere lezioni di recitazione e diventò una delle punte di diamante del Metropolitan. Furono anni dorati che la videro splendere nuovamente nella Bohème, Rigoletto, Norma, Lady Macbeth e tanti altri capolavori. Lì il riscatto fu grande, tanto che la critica dei rotocalchi a stelle e strisce e i salotti lodavano a gran voce la sua bravura. Duettò fra gli altri, nella sua carriera, con Luciano Pavarotti e Mirella Freni. Fu, inoltre, regista e insegnò quando si ritirò dalle scene.

Impavida, caparbia e talentuosa ci lascia un ricordo dell’eleganza d’animo che ha sempre avuto e il riecheggiante suono di un’artista italiana e della sua poesia lirica apprezzata in tutto mondo.

Annalisa Iaconantonio

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