Vi avevo anticipato nell’ultima intervista che, durante i miei giorni a San Diego, avevo conosciuto Ilaria e che vi avrei parlato di lei in un’altra intervista. Ho volutamente scelto di separare le due storie perché dissimili e perchè spiegano, come due persone completamente diverse tra loro, abbiano deciso di lasciare il proprio paese per seguire il proprio sogno, quello di una vita qualitativamente migliore. Venite con me a Coronado a conoscere Ilaria.
Raccontaci un po’ di te e del percorso che ti ha portato fino a qui.
Ciao Annalisa, mi chiamo Ilaria e dal 2016 ho deciso di inseguire il “sogno americano”.
Ho avuto un’infanzia tormentata. Ho perso il papà che avevo 7 anni, e mamma non si è mai molto curata di me. A 16 anni ero già fuori casa lavorando e proseguendo con i miei studi. Sono andata all’università, mantenendomi con un full time job nella speranza di trovare un buon lavoro una volta laureata. Così non è stato. Una volta laureata, tutte le offerte di lavoro erano internship ben poco, o affatto retribuite. Impossibile pagare l’affitto a Milano e avere uno stile di vita decente con uno stipendio del genere. Ben presto mi son ritrovata con un lavoro momentaneo dalle 17:00 alle 5:00 di mattina, mezz’ora di pausa a 50 euro al giorno pagati con voucher. Non era vita, soprattutto dopo tutti i sacrifici fatti per studiare.
Ho sempre sognato l’America e, così, ho deciso di partire. Con pochi euro in tasca e senza conoscere nessuno ho fatto il grande passo.
Dove vivi e perché hai scelto questa città?
Ora vivo a San Diego, California. Sono sposata con un cittadino americano e non potrei essere più contenta della scelta che ho fatto. San Diego ha un clima perfetto ed è molto tranquilla. Qui ho avuto modo di conoscere tantissime culture diverse e finalmente vedere il mondo con occhi diversi.
Di che cosa ti occupi nello specifico?
Ora sono general manager di “Garage buona forchetta” un grosso ristorante italiano situato nel quartiere Coronado di San Diego e che ha altre sedi qui in California. In alta stagione serviamo una media di 1000 persone al giorno. A me spetta la gestione del personale, del rapporto con il pubblico e direzione generale del servizio.
Quali sono gli obiettivi che ti sei posta quando hai deciso di trasferirti?
Volevo iniziare una nuova vita e costruirmi un futuro migliore. Non è stato facile, ma alla fine ci sono riuscita.
Cosa spinge i giovani a partire?
Mancanza di lavoro e opportunità. Se non sei a casa con i genitori alle spalle è impossibile iniziare una carriera nel tuo campo di studi
La tua giornata tipo?
Passo molto tempo a lavoro. Questa è una cosa che sto cercando di cambiare. Tuttavia, quando ho del tempo libero, posso godere di una splendida città con spiagge e clima meraviglioso. Una situazione economica stabile è sicuramente fondamentale. San Diego è tra le città più care d’America. Grazie al duro lavoro posso permettermi uno stile di vita che non avrei mai raggiunto in Italia.
Qual è la differenza tra il mondo del lavoro in Italia e in America?
Qua lavori duro, ma vieni retribuito per quello che fai. Le opportunità sono presenti e la possibilità di cambiamento non è mai negata. Ho conosciuto persone che hanno cambiato mestieri totalmente diversi; dall’insegnante, al giornalismo fino al libero professionismo. Se ci credi, puoi.
Che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso?
La strada non è semplice e ci vuole tanto coraggio. Se credi in te stesso e vuoi cambiare la tua vita, nulla è impossibile.
Progetti per il futuro?
Non sappiamo ancora se vogliamo rimanere a San Diego, o provare a vivere in un’altra città. Come ho già spiegato, San Diego è molto cara e comprare casa qua è davvero difficile. Al momento, stiamo cercando di capire dove trasferirci per creare una famiglia e comprare casa.
Annalisa Iaconantonio