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10 Ottobre 2024
Italiani nel Mondo

Sonno e sogni

Intervista a Margherita Mosanghini
Per questo nuovo numero noi di “L’Esodo” abbiamo fatto un lungo viaggio verso i paesi asiatici dove ad accoglierci c’era Margherita Mosanghini, architetto e friulana doc che, a un certo punto della sua vita, insieme all’attuale marito Fabio ha deciso di dare una svolta completa alla professione e a tutto ciò che la circonda lasciando l’Italia.
Attraverso una piccola intervista Margherita ci racconta il perchè di questa scelta.
Le sue parole chiave?!!? Viaggiare, esplorare, provare e scoprire.

Parlaci un po’ di te. Chi sei e cosa fai nella vita. Da quanto tempo vivi all’estero e perché hai scelto di trasferirti in un altro paese?
Sono nata e cresciuta a Udine, ho studiato a Milano conseguendo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 2012 e, subito dopo aver ultimato l’esame di Stato, ho lavorato per due anni in due studi di progettazione. Dopo 7 lunghi anni nel capoluogo lombardo che, nel tempo mi ha adottato e cresciuto, nell’estate del 2013 mio marito Fabio (fidanzato all’epoca) ha ricevuto un’offerta di lavoro a Kuala Lumpur, in Malesia. Nonostante non sapessimo molto della capitale del Sud-Est Asiatico, in 15 giorni abbiamo organizzato tutto e siamo partiti: era il 18 Settembre del 2013. Questa è stata la decisione più importante che abbiamo preso assieme (come coppia e come professionisti), che ha segnato la nostra vita. Abbiamo vissuto a Kuala Lumpur per 4 anni, poi, nel 2017 ho ricevuto una nuova offerta di lavoro e ci siamo trasferiti a Singapore, dove abbiamo vissuto per circa 3 anni. Qui io ho proseguito brillantemente come architetto per circa due anni mentre Fabio, laureato in economia e con più’ di dieci anni di esperienza, nel digital marketing. Dall’unione delle nostre competenze è nata la nostra attuale start up “Sonno” (www.sleepsonno.com).

Che cos’è Sonno?
Sonno è la nostra bed-in-a-box online mattress start up che, attualmente, gestiamo insieme dalla Malesia dove viviamo. Il nostro obiettivo finale è quello di vendere materassi di alta qualità, esclusivamente online, compressi sottovuoto e racchiusi in una bella scatola. La spedizione è gratuita in Malesia e Singapore e, i nostri clienti, hanno la possibilità di testare la comodità e la qualità del prodotto per 100 notti. Finito questo periodo si può scegliere se tenerlo o restituirlo gratuitamente. L’idea è nata dall’esperienza di acquisto provata personalmente. Cercavamo un nuovo materasso per la nostra casa e abbiamo iniziato il tortuoso rompicapo. Siamo andati in diversi negozi, provato numerosi materassi per 5 minuti ciascuno e poi ci siamo affidati completamente al venditore con una conseguente spesa non indifferente. Sonno taglia tutti gli intermediari vendendo direttamente al consumatore finale online, e riduce drasticamente i costi di trasporto, spedendo il materasso sottovuoto in un scatola. In questo modo possiamo offrire un prodotto di qualità ad un prezzo abbordabile. Il prodotto, in lattice e memory foam, è stato progettato e realizzato da me e Fabio. Abbiamo studiato attentamente il mercato e, nella convinzione di essere nel posto giusto al momento giusto, abbiamo contattato diversi produttori, testato vari prototipi e quando abbiamo realizzato il prodotto giusto siamo partiti.

Quali opportunità ti sono state offerte rispetto a quelle che già avevi in Italia?
Al giorno d’oggi l’estero non può essere solo considerata un’opzione, ma una tappa obbligata per crescere culturalmente e professionalmente. La scelta di andare fuori dall’Italia non è stata solamente una scelta di carriera ma anche di vita dettata da curiosità e voglia di viaggiare.
Nel 2013, dopo soltanto 2 settimane dal nostro arrivo in Malesia, ho iniziato a lavorare come architetto per la più grande azienda di consulenza di architettura malese, dove sono rimasta per 4 anni. Molte sono le differenze con l’ambiente lavorativo italiano, per esempio l’approccio frenetico al lavoro e l’adrenalina quotidiana che si respira nell’ambiente professionale, che sono il risultato di un’economia in pieno sviluppo e proiettata al futuro. Lo spazio ai giovani è, poi, un altro elemento che da subito mi ha colpito: a 26 anni, in pochi mesi, ho iniziato a gestire progetti importanti, come torri residenziali e uffici di 50 piani, centri commerciali e hotel, facendo parte del team di design di un’azienda di architettura leader nel paese, con 350 dipendenti.
L’architettura nel sud-est asiatico è materia pratica, fatta di progetti che non rimangono su carta ma vengono costruiti realmente e velocemente così da permettere in un paio di anni a un giovane professionista di acquisire molta esperienza sul campo. Trovare lavoro sul posto, a differenze di quello che avevo passato in Italia, è stato nel mio caso piuttosto semplice: sono bastati pochi curricula inviati e qualche colloquio. La competizione sul mercato del lavoro era praticamente inesistente poiché ogni azienda affronta la battaglia della ricerca di talenti e, nonostante in Malesia il governo stia investendo negli ultimi anni moltissimo nel settore dell’educazione, il livello formativo è ancora piuttosto basso e avere un background educativo europeo apre moltissime possibilità. Ho avuto la libertà di poter scegliere il lavoro che mi piace.

Cosa manca nel mondo del lavoro italiano secondo te?
In Italia ho lavorato soltanto due anni (2012-2013), ma posso dire che la precarietà del settore era decisamente allarmante e, nonostante gli sforzi dei miei datori di lavoro, l’Italia aveva davvero poco da offrire. Anche l’inquadramento professionale lasciava poco spazio ad un piano di carriera, un neo-laureato come me, infatti, doveva fare i conti con contratti a progetto, partita iva, salario minimo, senza alcun giorno di ferie retribuito o di malattia. Il paese aveva da offrire pochi progetti stimolanti e di conseguenza era molto difficile imparare e crescere in tempi più o meno brevi.

Quali suggerimenti daresti a un giovane che vuole affrontare un percorso simile al tuo?
Di rischiare, perché è davvero più difficile a dirsi che a farsi. Consiglio sempre di contattare connazionali sul posto, perché possono dare dei consigli e punti di vista che soltanto essendo immersi in una determinata realtà è possibile dare. Bisogna poi essere disposti al sacrificio ed avere spirito di adattamento, non dando mai nulla per scontato, e essere sempre pronti a cambiare qualcosa di se stessi per adattarsi al nuovo.
Ora il mondo ci sembra molto più piccolo di prima: la facilità di muoversi, cambiare, viaggiare ed esplorare nuove possibilità ti dà una carica incredibile. Guardiamo con degli occhi diversi le cose e ci sentiamo più cittadini del mondo. Apprezziamo più di prima la nostra terra, la nostra cultura e la nostra storia. Dobbiamo esserne fieri e credere di più in noi stessi.

Progetti per il futuro?
A Settembre è nata nostra figlia Sophie. Resteremo a Kuala Lumpur qualche anno anche per lei, e poi vedremo. Siamo pronti, assieme, ad affrontare ogni nuova avventura che la vita ci riserverà. Sicuramente vivere all’estero ancora per anni, anche perché la nostra attività ora è in piena crescita. Ci concentreremo su Sonno ancora per molto, poiché la nostra missione è quella di aiutare le persone a vivere meglio, partendo dal sonno e con Sonno. La strada è ancora molto lunga ma crediamo di avere le giuste carte in tavola per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi. Abbiamo in programma di crescere e assumere ancora personale, espanderci in nuovi mercati ed ampliare la linea prodotto. Non sentiamo molto la mancanza dell’Italia, anche se siamo molto legati alla nostra terra. Fortunatamente il nostro spirito di adattamento è decisamente forte e, grazie anche al fatto di essere in coppia, la vita lontano da casa non è difficile come sembra.

Annalisa Iaconantonio

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