Gli ultimi drammatici accadimenti, che hanno colpito chi vive al confine tra i due Paesi e non, potranno avere ripercussioni economiche a livello internazionale, cambiandone i paradigmi.
Negli ultimi sei mesi già stiamo vedendo aumentare radicalmente i prezzi di benzina e diesel, ma purtroppo non è l’unica difficoltà che noi amanti delle quattro ruote andremo ad incontrare.
L’inizio del conflitto tra Mosca e Kiev rappresenta l’ultimo step dell’aumento dei prezzi del carburante, cominciata diversi mesi fa a seguito della lunga pandemia. Oggi quindi un serbatoio può arrivare a costare anche più di 2 euro al litro, soprattutto se fatto attraverso il “servito” al distributore, investendo anche il diesel.
L’energia potrà diventare forse il centro del conflitto, potendo Mosca influenzare il valore del gas e del petrolio, con il rischio di una guerra oltre che sanguinolenta anche economica, determinando una crisi energetica con sempre più alti. Tale incremento però, sarà trainante per altri scenari economici negativi così con l’attesa accelerazione del caro carburanti (e caro energia) tutti dovremo fare i conti con una rapida e forte inflazione, che rappresenterà un ulteriore problema per lo scenario italiano.
I costi energetici e dei trasporti, proietteranno il loro aumento e le loro negatività in tutto quello che consumiamo, con l’effetto di ridurre progressivamente il potere d’acquisto delle famiglie, come è di prassi a seguito di una forte inflazione. Per il settore automobilistico, la negatività del periodo non è dettata solo dall’incremento del carburante, ma è anche legata alle materie prime, che andrà a pesare in particolare sul settore produttivo, ricambi e ciò che concerne la fisicità vera e proprio dell’auto. La Russia rappresenta per noi europei, un grande esportatore di acciaio, alluminio, e di nichel, elemento necessario soprattutto per le auto elettriche. Il vero rischio è che anche qui ulteriori rialzi delle materie prime, porteranno inevitabilmente un incremento dei prezzi delle vetture. Chiudendo questa parentesi più generica, torniamo all’analisi dei prezzi dei carburanti e vediamo attraverso il monitoraggio di Quotidiano Energia a quanto sono arrivati oggi in Italia, che riesce ad elaborarli sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico. Il prezzo medio nazionale della benzina distribuito in modalità self ha un range di prezzo che va da 1,854 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,851 e 1,877 euro/litro. Il prezzo del diesel si presenta, sempre in modalità self, la media è pari a 1,728 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,727 e 1,740 euro/litro (no logo a 1,715 euro/litro). Il prezzo della benzina in media concesso in modalità servito è di 1,989 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,929 e 2,078 euro/litro. La media del diesel in questo caso invece è arrivata invece a 1,867 euro/litro, con i singoli player tra 1,807 e 1,942 euro/litro (no logo 1,764). Il Gpl oscilla adesso tra 0,819 e 0,835 euro/litro, mentre il prezzo del metano in media varia tra i 1,745 e 1,838 euro/kg.
Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni?
Francesco Amorosini