La casa di Maranello non si accontenta più di sfilare, con le sue auto rosse, nelle più importanti e iconiche strade, ma decide di puntare alle passerelle più ambite delle Fashion Week nel mondo.
La Ferrari decide così di affermarsi come brand di lusso a 360º, passando dalle mani esperte degli ingeneri a quelle creative dei sarti.
La collezione del cavallino porta la firma del direttore creativo Rocco Iannone, il visionario designer, tanto desiderato dalla casa automobilista, che vanta un curriculum di tutto rispetto, essendo l’ex stilista di Giorgio Armani.
John Elkann, con la sua consorte, che da buon padrone di casa ha partecipato alla prima sfilata firmata Ferrari, ha dichiarato che: “Ferrari vuole essere protagonista nel sostenere l’eccellenza e la migliore creatività italiana. Oggi la sfilata di moda in fabbrica, l’apertura del negozio Ferrari e del ristorante Cavallino a Maranello sono il segno di un’Italia forte e ottimista pronta per crescere e rinnovarsi”.
La collezione è stata realizzata, in modo da poter avvicinare il maggior numero di consumatori alla casa del cavallino rampante, creando capi per donne, uomini e bambini.
Gli abiti, che i designer hanno portato in passerella sotto la guida di Iannone, presentano colori distintivi per il brand: la parte da protagonista la fa il rosso (segno distintivo dell’azienda) e il giallo (Modena) che caratterizza il fondo del Logo.
Ad attirare l’attenzione sono stati: parka femminili e maschili, camicie, vestiti e camicie in tweed di seta stampata, borse ‘over’ e scarpe, tutti caratterizzati da tessuti provenienti dall’archivio Ferrari o da copertine di magazine degli anni ’40, ’50 e ’60.
Le caratteristiche ergonomiche dei modelli di auto influenzano l’intera collezione, mentre uno sguardo attento si pone anche all’ecosostenibilità, con il riciclo di determinati materiali di consumo. Sono riusciti a dar vita, con nuove forme, ad elementi che sarebbero stati semplicemente smaltiti e che adesso “sfilano” in passerella. Ad esempio il parka giallo e rosso è stato realizzato con l’utilizzo di plastiche riciclate e a sua volta riciclabili. L’azienda ha deciso di non seguire la stagionalità del mondo della moda, ma di presentare la sua collezione una volta all’anno e di venderla e distribuirla on line e in boutique a Roma, Milano, Los Angeles e Miami, dove uno studio di designer sta ristrutturando i negozi per adeguarli ai nuovi stilemi dettati dalle nuove grafiche. Per il 2022 è prevista anche l’apertura di uno store in Cina, così da approdare in Asia dove il Made in Italy è sempre più apprezzato. Riuscirà il noto marchio automobilistico a spodestare i grandi colossi del mondo della moda, o rimarrà un riferimento per i soli fortunati che già siedono sulle loro fiammanti Ferrari? Per vedere i primi veri dati commerciali e capire se questa iniziativa in casa Maranello sia stata azzardata o meno, dobbiamo aspettare almeno il primo trimestre di vendita. La domanda da porsi allora è se questa potrebbe essere la prima sconfitta per il noto brand automobilistico. Dobbiamo solo aspettare, ma sicuramente non avrà niente a che vedere con il merchandising da Gran Premio, come i classici cappellini e magliette, che avvicina da sempre i sostenitori della scuderia del cavallino rampante.
Francesco Amorosini