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27 Aprile 2025
Dai ricercatori la risposta al perché i capelli diventano grigi
Salute e Benessere

Capelli Grigi: quali sono le cause

Dai ricercatori la risposta al perché i capelli diventano grigi. I ricercatori hanno risolto il mistero dei capelli grigi identificandone la causa.

A diverse età, uomini e donne, cominciano ad avere i capelli grigi ed uno studio della New York University Grossman School of Medicine sembra averne scoperto le cause: sarebbe colpa delle cellule staminali che perdono la capacità di muoversi tra i follicoli piliferi.

Perchè i capelli ingrigiscono

Andiamo con ordine. Ogni capello cresce e cade in continuazione, in un ciclo che si ripete per tutta la vita, composto da tre fasi: Anagen (periodo di crescita), Catagen (periodo di rallentamento) e Telogen (riposo e caduta).

I capelli si formano all’interno dei follicoli piliferi della pelle dove risiedono anche i melanociti, che sono le cellule responsabili della colorazione del capello.

Come i capelli, i melanociti decadono e si rinnovano in continuazione e questo processo è dovuto alle cellule staminali, le quali, secondo gli studiosi, rimarrebbero bloccate non riuscendo più nel loro lavoro, ossia, dare colorazione ai capelli.

La ricerca e il suo meccanismo

Un gruppo di ricercatori ha individuato il meccanismo che fa cambiare il colore ai nostri capelli: le cellule staminali che perdono la capacità di maturare e trasformarsi in melanociti, non riescono più a produrre il pigmento che dà il colore ai capelli.

Spieghiamo meglio il meccanismo

Il colore dei capelli è determinato dalle cellule staminali melanocitarie in continua moltiplicazione. Gli studiosi della NYU Grossman School of Medicine hanno scoperto che, questi melanociti, con l’invecchiamento perdono la capacità di muoversi tra i follicoli piliferi, rimanendo confinate all’interno di compartimenti, che prendono il nome di zone soprabulbari.

Questa incapacità di movimento, fa sì che le cellule non siano più in grado di maturare e di sviluppare la colorazione del capello.

La ricerca ha avuto una rilevanza tale da essere pubblicata sulla rivista Nature.

L’articolo di Nature spiega, dettagliatamente, che quando i segnali biochimici delle cellule staminali melanocitarie si interrompono, per l’invecchiamento o per altre cause, i capelli cominciano a perdere la loro colorazione originaria, diventando via via sempre più grigi.

L’esperimento è stato eseguito sui topi con tecniche avanzatissime (in 3D). Ciò ha consentito di seguire il processo in tempo reale ed ha evidenziato come, con il trascorrere del tempo, la quantità di cellule staminali che smettono di muoversi all’interno del follicolo pilifero, aumenta di numero.

Gli esperti spiegano

“Questi risultati suggeriscono che la motilità e la differenziazione reversibile delle cellule staminali dei melanociti sono fondamentali per mantenere i capelli sani e colorati”, questa la dichiarazione di Mayumi Ito, coordinatrice dello studio.

Il team degli studiosi, a seguito di questa scoperta, intende svolgere strategie nuove per far tornare le cellule staminali a funzionare correttamente, in alternativa essere in grado di riportare dette cellule “nel compartimento germinale del follicolo dove possono produrre pigmento”.

I risultati ottenuti dallo studio hanno dimostrato che “la motilità e la differenziazione reversibile delle cellule staminali dei melanociti sono fondamentali per mantenere i capelli sani e colorati”, così afferma il primo autore dello studio, Qi Sun.

Si ipotizza, quindi che, quanto osservato sui topi accadrebbe anche all’uomo. Qi Sun conclude dicendo che “Se così fosse, si tratterebbe di un potenziale percorso per invertire o prevenire l’ingrigimento dei capelli umani, aiutando le cellule inceppate a spostarsi nuovamente tra i compartimenti del follicolo pilifero in via di sviluppo”.

Oltre la scoperta

Guardando oltre la scoperta, gli scienziati ipotizzano che i capelli possano diventare grigi anche per altri fattori come la scorretta alimentazione, lo stress cronico ed infine la predisposizione genetica. Se si riuscisse per esempio, a tenere a bada l’ansia o a correggere la dieta, forse il processo di depigmentazione potrebbe essere rallentato.

Ma in alcuni casi, purtroppo, non ci sarebbe nulla da fare, poiché il destino della colorazione dei nostri capelli è già scritto nel DNA. Comunque, gli studiosi ipotizzano che la ricerca potrebbe avere ripercussioni anche in altri campi, come quello oncologico.

Ad esempio, comprendere la natura alla base del cancro della pelle più mortale, il melanoma.

Oppure, capire meglio il meccanismo della vitiligine, una malattia cronica che è caratterizzata da macchie bianche sulla pelle, derivanti dalla depigmentazione o trovare applicazioni anche per l’alopecia areata, malattia in cui il sistema immunitario aggredisce i capelli facendoli cadere.

Le applicazioni della ricerca, come abbiamo visto hanno ampio spettro, quindi, speriamo che i ricercatori trovino sempre più risposte.

 

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