14 Maggio 2025
Giornata mondiale di sensibilizzazione sull'autismo
Costume e Società Salute e Benessere

Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’autismo

Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo

Il 2 aprile, si è svolto l’evento per sensibilizzare l’opinione pubblica su un grave problema sociale.

Istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), il 2 aprile si è svolta, in tutto il mondo, la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (World Autism Awareness Day).

Lo scopo di questa iniziativa, nata da una proposta avanzata da una rappresentante del Qatar alle Nazioni Unite, in particolare, dalla moglie dello sceicco Hamad bin Khalifa al-Thani, Mozah Bint Nasser al-Missned, come precisato, dalla risoluzione dell’assemblea generale del 2007 (A/RES/62/139), è quello di sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica sulle condizioni di vita delle persone malate di autismo e delle loro famiglie.

Accettazione, stima e inclusione

È un’opportunità finalizzata a garantire alle persone autistiche una vita piena e soddisfacente o, per meglio dire, come precisato nel comunicato stampa dell’ONU, celebrando questa ricorrenza: “Si intende promuovere attivamente l’accettazione, la stima e l’inclusione, riconoscendo il contributo che le persone autistiche apportano alle loro comunità e al mondo in generale”.

Intersezione tra neurodiversità e sensibilità globale

L’edizione 2025, intitolata “promuovere la neurodiversità e gli obiettivi di sviluppo sostenibili (OSS) delle Nazioni Unite” mette in luce l’intersezione tra neurodiversità e sforzi per la sensibilità globale evidenziando come politiche e pratiche inclusive possono guidare un cambiamento positivo per le persone autistiche in tutto il mondo e contribuire al raggiungimento degli OSS.

Per celebrare questo evento, si sono svolti in tutto il mondo, incontri, convegni, mostre e iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

La giornata si è conclusa ovunque illuminando di blu i principali monumenti di tutte le più grandi città, compreso l’Arco di Costantino di Roma, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, lo Empire State Building a New York e la grande piramide di Giza in Egitto.

I dati in Italia

Nel nostro Paese, secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità, un bambino su 77 in età compresa fra i 7 e i 9 anni, ha un disturbo dello spettro autistico e, proprio per questo, richiede l’attenzione dovuta e il supporto necessario sia in termini sociali sia educativi e sanitari.

Riportando questi dati, purtroppo, dobbiamo constatare che in Italia la strada da percorrere è ancora molto lunga, in quanto tra i Paesi europei, il nostro è quello che dedica meno risorse alla protezione sociale e all’assistenza delle persone con disabilità e, quindi, anche per quelle vittime dell’autismo.

Per quanto ci riguarda, come organizzazione sindacale, non smetteremo mai di far sentire la nostra voce e di combattere affinché vengano riconosciuti, per intero, i diritti delle persone disabili, comprese quelle di vittime di autismo.

Il riconoscimento dei diritti delle persone vittime di autismo

In merito, è opportuno ricordare che i disturbi dello spettro autistico sono un insieme di disturbi del neurosviluppo, che si ripercuotono sulle difficoltà di relazione sociale e di comunicazione delle persone che ne sono afflitte. Caratteristiche che possono rendere, a costoro, la vita molto difficile.

La maggior parte delle persone con DSA presenta altre caratteristiche correlate.

Queste possono includere:

• Ritardo nelle abilità linguistiche

• Ritardo nelle capacità di movimento

• Ritardo nelle capacità cognitive o di apprendimento

• Comportamento iperattivo, impulsivo e/o disattento

• Epilessia o disturbi convulsivi

• Abitudini alimentari e di sonno insolite

• Problemi gastrointestinali (per esempio costipazione)

• Reazioni emotive o di umore insolite

• Ansia, stress o preoccupazione eccessiva

• Mancanza di paura o più paura del previsto

Prestare attenzione ad alcuni comportamenti

Come abbiamo sopradetto, le persone con disturbo dello spettro autistico, hanno spesso problemi di comunicazione, di interazione sociale, di comportamenti apparentemente anomali, oppure mostrano interessi limitati e ripetitivi e a volte incomprensibili.

Ciò non di meno, è opportuno sottolineare che non è semplice riconoscere l’autismo. I disturbi che lo caratterizzano cambiano da persona a persona, perciò in mancanza della dovuta e necessaria esperienza e conoscenza, a volte è addirittura difficile diagnosticare la patologia.

Specialmente in alcuni soggetti come minori, dove è soprattutto nella prima infanzia che si manifestano i sintomi i quali, se non affrontati in modo corretto, rischiano di incidere negativamente sulla crescita del bambino.

Per riconoscerli occorre prestare la dovuta attenzione ad alcuni comportamenti stereotipati e ripetitivi, che possono sembrare apparentemente incomprensibili ma che, in realtà, nascondono un malessere nato proprio dallo spettro autistico.

Certo, ci sono poi comportamenti più evidenti o manifestazioni palesi, come il linguaggio o la manifestazione di una limitata capacità intellettiva che, indubbiamente, inducono alla comprensione del malessere ma, occorre stare attenti anche a gesti più semplici.

Ad esempio l’andatura stravagante o la goffaggine, oppure in alcuni casi la camminata in punta di piedi o in modo anomalo. Insomma, tutto quello che apparentemente sembra caratterizzare un bambino diverso, potrebbe essere in realtà la manifestazione dell’autismo.

Intervenire tempestivamente

È necessario intervenire tempestivamente perché lo spettro dell’autismo rende difficile l’apprendimento e, di conseguenza, per migliorare le condizioni del minore, occorre agire sulle relazioni sociali e, in particolare, sui rapporti con i coetanei.

Per farlo, si rende necessario realizzare un percorso di riabilitazione atto a garantire una migliore qualità di vita, sia all’individuo sia alla sua famiglia.

Per migliorare e superare lo spettro dell’autismo è necessario modificare l’interazione sociale, il dialogo e il rapporto fra i componenti la famiglia.

Questo proprio perché la qualità della vita del minore è fondamentalmente connessa all’inserimento familiare, a quello sociale e a quello scolastico che, solo se è completato nel modo corretto, può superare i gravi disagi sociali che l’autismo comporta.

Ragion per cui, si rende necessario, o per meglio dire indispensabile, una terapia psicoeducativa che abbia proprio lo scopo di superare tutte le difficoltà ad avere una vita indipendente del minore malato.

Il percorso

È necessario intervenire nei bambini piccoli con disturbo dello spettro autistico perché, proprio le loro limitate capacità a socializzare e a comunicare, possono rendere difficile l’apprendimento.

Questo comportamento si ripercuote anche all’interno delle mura domestiche, perché, proprio le difficoltà a recepire le informazioni, che, comunque sono dirette alla modifica delle abitudini, possono interferire anche su quelle attività che sembrano più banali: come il riposo; la cura di sé (ad esempio, lavarsi i denti, fare il bagno, farsi tagliare i capelli); oppure il rapporto con il cibo, quindi cambiare il pasto.

È un’avversione verso tutte le novità che inducono le persone, vittime dello spettro autistico, ad avere proprio delle difficoltà nella vita indipendente che, se non risolte al momento in cui si manifestano, finiscono con il creare problemi di isolamento, di incapacità nel comunicare e, di conseguenza, finiscono con l’avere gravi conseguenze per la salute.

Per le persone malate di autismo è necessario, o meglio indispensabile, iniziare un percorso di riabilitazione, che non è solo individuale, ma coinvolge la sua stessa famiglia.

La diagnosi precoce

Solo se l’intero nucleo familiare prende coscienza del problema e tutti i suoi componenti si sentono coinvolti, si possono creare le condizioni per il superamento delle condizioni autistiche.

Per questa ragione è necessaria una diagnosi precoce, con l’individuazione di interventi mirati e finalizzati a superare le differenze che esistono tra una situazione normale ed una situazione di una persona vittima dell’autismo.

Carlo Fantozzi

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