27 Aprile 2025
JAMU, Elisir della longevità, amarissimo che fa benissimo
Salute e Benessere

JAMU, Elisir della longevità, amarissimo che fa benissimo

Si chiama Jamu, viene dall’Indonesia ed è patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2024. Si tratta di un succo benefico che dovrebbe diventare il nostro amaro preferito. Vediamo perché.

Questo elisir sta prendendo piede negli Usa ed ora si sta diffondendo anche in Europa. Il succo, dalle molteplici virtù, viene prodotto da diverse aziende le quali, attraverso piccole innovazioni, cercano di migliorarne il sapore.

Ciò perché la bevanda è molto amara ma nel suo Paese di origine, nonostante questo, viene consumata sin da bambini proprio per abituarne via via il palato al gusto, abbastanza ostile.

Ma è proprio dal suo gusto amaro che derivano i maggiori benefici, del resto anche da noi molti ingredienti amari, abbiamo visto quanto possano essere utili al benessere dell’organismo.

Cos’è lo Jamu, le sue origini e la sua filosofia

Jamu è un termine formato da due parole: Djampi e Oesodo che sono due espressioni associate a concetti di medicina, formula magica e preghiera.

Questa bevanda fa parte della tradizione e della dieta quotidiana di ogni indonesiano e per comprendere la sua origine bisogna fare un salto indietro nel tempo poiché la sua filosofia è strettamente radicata in quella terra.

Indietro, fino all’ottavo secolo, nell’Isola di Giava dove per curare qualsiasi malanno, venivano utilizzate erbe, radici e foglie.

Ma ogni famiglia possiede una propria ricetta segreta, custodita gelosamente e che viene tramandata di generazione in generazione.

Chi lo produce e lo commercia ha acquisito questa abilità dai propri antenati che hanno trasmesso tale conoscenza solo verbalmente. Ed è per questo che sono introvabili le informazioni per iscritto.

L’aspetto affascinante di questa bevanda è che ora ne esistono una infinità di varianti, una ricerca del 2012 ne ha catalogate addirittura 15.700 ricette diverse.

Dal passato, in cui lo Jamu era a disposizione solo delle famiglie aristocratiche, le popolazioni indonesiane e di alcuni Paesi del sud-est asiatico, ne hanno sviluppato diverse versioni.

Le formule cambiano non solo da regione a regione ma anche in base allo scopo e all’età dell’utilizzatore.

Nel numero scorso, nella sezione cucina, abbiamo parlato di Ayurveda e sembra proprio che la preparazione dello Jamu affondi le sue radici in questa branca della medicina indiana.

Infatti, in molte tradizioni mediche antiche l’alimentazione e la depurazione dell’organismo hanno sempre un ruolo centrale.

Così l’arte di guarigione indonesiana si può paragonare all’Ayurveda indiano e alla medicina tradizionale cinese.

Queste due culture si basano sullo stesso credo: la salute del corpo abbinata alla salute della mente, la parola Jamu, appunto significa “guarigione attraverso erbe, fiori e radici”.

I benefici

Queste culture in comune hanno l’uso di ingredienti amari e intensi che non mirano al piacere del palato ma al benessere dell’organismo. Il sapore amaro, infatti, ha diverse funzioni peculiari: stimola la digestione, favorisce la produzione di bile, aiuta il corpo in modo naturale.

Quindi lo Jamu va consumato obbligatoriamente senza dolcificanti i quali, non solo altererebbero il suo scopo principale ma andrebbero ad aggiungere elementi infiammatori in una bevanda nata esattamente per la ragione opposta.

Deve essere preparato fresco e consumato subito, altrimenti il succo perde la capacità di gestiva e depurativa del fegato.

Perciò se stiamo viaggiando alla scoperta di territori indonesiani non meravigliamoci se ci troviamo di fronte a numerosi banchetti che ce lo propongono.

Tra i suoi innumerevoli benefici ci sono l’aiuto alla funzionalità del fegato, il miglioramento della digestione, l’abbassamento della temperatura corporea, il miglioramento dell’assorbimento di alcune vitamine e minerali, inoltre è utile per i dolori muscolari e come antiossidante.

Ma il benessere non è solo quello fisico ma è soprattutto quello mentale e la filosofia dello Jamu si basa proprio su questo principio.

Si basa sulla conoscenza del corpo e della stretta relazione che esiste tra mente e spirito, dove la salute altro non è che uno stato di equilibrio in cui gli aspetti psicologici ed ambientali hanno la stessa rilevanza di quelli fisici. E per gli indonesiani, lo Jamu influisce positivamente anche sulla salute mentale, contrastandone la confusione e aumentando la capacità di concentrazione.

Quali ingredienti ha lo Jamu

Nonostante le ricette siano segretissime, alcuni degli ingredienti contenuti in questa bevanda sono riconoscibili.

Tra le più apprezzate troviamo: curcuma, zenzero, tamarindo e citronella, ed inoltre ne esistono varianti che includono limone, cardamomo gelsomino, noce moscata e cannella.

Dato che lo Jamu nasce per preservare la salute, vediamo il motivo per cui funziona bene sul tratto gastro intestinale.

Questo perché la curcuma contribuisce a togliere l’infiammazione dell’apparato digerente e lo zenzero aiuta a combattere la nausea e a migliorare la digestione.

Il tamarindo poi favorisce la motilità intestinale e contribuisce a una corretta evacuazione e la citronella sostiene il benessere intestinale. Ed inoltre, noce moscata e pepe nero, (frequentemente adottati nella ricetta tradizionale) oltre ad arricchirne il gusto, svolgono un ruolo chiave nell’aumentare l’assorbimento della curcumina (principio attivo della curcuma).

Proviamo a farlo in casa

Assodato che lo Jamu va bevuto amaro e fresco, il fai da te è preferibile ai succhi che possiamo trovare già pronti, in molti negozi etnici. Potremmo cominciare con degli ingredienti semplici e di facile reperimento come rizomi (fusti tuberizzati striscianti e sotterranei che si sviluppano orizzontalmente rispetto al terreno) freschi e bio di zenzero e curcuma, cui vanno aggiunti limone e pepe nero, che servono sia a migliorarne il sapore sia a potenziarne l’effetto.

Procedimento:

Lavare scrupolosamente i rizomi (zenzero e curcuma) con una spazzola, facendo attenzione a non intaccare la buccia e poi affettarli; spremere o affettare il limone secondo i gusti.

Preparazione

Esistono 2 modi per preparare lo Jamu. Chi preferisce tagliare tutto e poi far bollire in acqua, o in acqua e limone; chi frulla prima e aggiunge il liquido, in un secondo momento.

Alternativa interessante potrebbe essere quella di usare acqua di cocco, ricca di sali minerali, che dona un valore aggiunto alla bevanda e la migliora di sapore.

Poi si porta il tutto a ebollizione, per 15-20 minuti circa. Infine si filtra tutto con un colino dalla trama fine, si travasa in una bottiglia di vetro e si conserva in frigo, per un massimo di 3 giorni. L’ideale sarebbe quello di prepararlo tutti i giorni perché col trascorrere del tempo le proprietà antiossidanti si disperdono.

Bevanda perfetta durante l’inverno grazie alle proprietà antibatteriche e antivirali, lo Jamu è consigliato tutto l’anno, 1 tazzina al mattino a digiuno. Se invece vogliamo utilizzarlo per aumentare le difese del nostro organismo, ovvero come immunomodulante, dobbiamo assumerne 2 o 3 tazzine nell’arco della giornata, lontano dai pasti poiché la curcuma viene metabolizzata dal fegato.

Trattamenti di bellezza

In Indonesia il concetto di bellezza non è relegato ad un’idea effimera che rimanda ad un mero giudizio superficiale.

La bellezza è considerata e rispettata come divinità salvifica, infatti ai bambini viene insegnato ad affrontare le difficoltà ed i disagi con un gran sorriso ed una faccia splendente. Ed è per questo che i trattamenti di bellezza a base di Jamu sono innumerevoli.

Dalle maschere per il viso alle creme per il corpo energizzanti, dagli unguenti per lenire le ferite agli scrub per favorire la circolazione sanguigna e per eliminare l’eccesso di melanina o iperpigmentazione in alcune parti del corpo.

In Indonesia la bellezza è venerata, la bellezza è salvezza.

Monica Cinti

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