Una tendenza che va oltre il fitness, ma funziona davvero?
Il mondo moderno ci ha abituato ad essere sempre connessi, sempre on-line, perennemente con le cuffie nelle orecchie, per la musica o per rispondere al volo alle numerose telefonate che intercorrono nella giornata. Poi i social e le serie TV, divenute ormai imperdibili e gettonatissime argomento di conversazione. Il nostro cervello viene bombardato da un perenne flusso di informazioni (ma ci serviranno tutte?), immagini e suoni che non fanno altro che distrarci da noi stessi.
Stare da soli
La maggior parte di noi rifugge l’idea di stare da soli con sé stessi perché la solitudine ci fa pensare e ci fa porre tante domande. Ad esempio: “ho voglia di continuare a fare un lavoro che non mi piace. Se mi licenzio come farò a fare fronte alle spese? Il mio partner mi tradisce? La città in cui vivo, mi corrisponde o mi sta stretta?”
Senza rumori che li coprono, tutti questi pensieri scorrono liberi e ci turbano… ed è forse per questo che non vogliamo ascoltarli. Ma se decidessimo di allontanarci da tutte le fonti di stress, di distaccarci dalla routine quotidiana spegnendo anche tutti i device e restassimo solamente in compagnia di noi stessi, forse la nostra salute mentale ne gioverebbe.
Cosa significa silent walking?
Traduzione: camminare in silenzio. Da soli… senza distrazioni… liberando la mente, raggiungendo quella consapevolezza che ci fa focalizzare sul presente, sui nostri sensi e sulle nostre emozioni.
“La camminata silenziosa è un modo semplice per disconnettersi da tutto il rumore e il caos che fanno parte del nostro mondo frenetico. È un modo eccellente per connetterci al nostro io più profondo. Eliminare qualsiasi distrazione ci rende più consapevoli dell’ambiente interno ed esterno” queste le affermazioni di Juanita Guerra, Ph.D., psicologa clinica a New Rochelle, New York.
Da dove nasce
Questo concetto di disconnessione non è nuovo. Viene praticato già da secoli dai monaci buddisti come forma di walking meditation (meditazione camminata). Sono stati i primi a captarne il potenziale che va oltre il bruciare quelle poche calorie. Ci aiuta ad alleviare lo stress, ad aumentare l’energia e la resilienza, incentivare la concentrazione e connetterci con la parte più profonda dell’io, facendo sentire chi lo pratica più centrato. Sebbene questa pratica sia ultracentenaria, è solo negli ultimi tempi che la camminata silenziosa ha iniziato a diffondersi. Complice anche il passato lockdown, molti si sono dedicati (gioco forza) alla camminata silenziosa, rendendosi conto di quanto sia fragile la nostra salute mentale e di quanto sia importante prendersene cura.
Come si fa?
Vediamo come approcciare questa disciplina scollegandoci dal “di fuori” per ricollegarci col “dentro”, affrontando un’attività che può essere una sfida per molti di noi.
Iniziamo, come del resto si fa per ogni attività, procedendo per gradi. Potremmo cominciare con delle piccole e brevi passeggiate quotidiane, di circa 10 o 15 minuti, rigorosamente in solitaria, e aumentiamo piano piano. L’ideale sarebbe arrivare a raggiungere 30 minuti, due volte alla settimana.
Ecco alcuni consigli per iniziare:
- Prima di partire, pensiamo innanzitutto ai bisogni primari del corpo: sete, fame e necessità di urinare, cosicché non diventino una distrazione.
- Spegnere telefono e device vari.
- Dobbiamo essere SOLI, niente amici, parenti o altri esseri umani. Unica eccezione concessa: il nostro amico a quattro zampe.
- Scegliamo bene il percorso: una zona tranquilla e dove ci sentiamo al sicuro. L’ideale sarebbe nella natura, un parco o uno spazio verde. Quando: un momento in cui questi ambienti saranno frequentati da poche persone e con poche attività che potrebbero distrarci.
- Concentriamoci: su ciò che proviamo, sul nostro respiro e sull’ambiente che ci circonda. Sentiamo il nostro corpo, percepiamo ogni passo e odoriamo la vegetazione che incontriamo.
I benefici del camminare in silenzio
Ormai tutti sanno, anche i più accaniti frequentatori di palestre o circoli sportivi, che camminare fa bene anche più di un allenamento intenso.
Se poi passeggiamo in silenzio, verranno amplificati tutti gli aspetti benefici: sulla salute mentale; sulle articolazioni; sulla muscolatura; sul benessere del cuore; sullo stress; sul sonno e sulla creatività.
Camminare attiva la circolazione, migliora la pressione sanguigna e diminuisce gli accumuli di grasso e colesterolo cattivo e grazie al rilascio di sostanze come endorfina, serotonina e dopamina, fa aumentare il nostro senso di benessere.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che anche solo due minuti di silenzio abbassano, in maniera significativa, sia la pressione sanguigna sia la frequenza cardiaca, contrariamente ad ambienti rumorosi che fanno aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e che ci rendono difficile la concentrazione.
Anche un’altra recente ricerca ha rilevato che gli adulti che si dedicano a passeggiare nella natura almeno novanta minuti, hanno la capacità di gestire meglio i pensieri frenetici e negativi, una minore tendenza a rimuginare, riuscendo così a trovare più facilmente la quiete mentale.
La silent walk (passeggiata silenziosa) consente di riconnettersi con la propria mente e il proprio “io interiore”, riuscendo a creare uno spazio per riflettere sulla propria emotività e sugli avvenimenti quotidiani, dandoci così la possibilità di rielaborarli con lucidità.
Monica Cinti