Le origini di questo affascinante sport possiamo farle risalire al 1963, anno in cui Newman e Naomi Darby realizzarono la prima tavola a vela documentata. Newman Darby, morto ad 88 anni nel 2016, fu il primo ad avere l’intuizione di mettere insieme le sue grandi conoscenze della barca a vela e del surf, realizzando la prima tavola a vela. Bisogna però aspettare gli anni 90 per veder riconosciuta questa primogenitura a Darby, perché per molto tempo si attribuì l’invenzione del windsurf ad altri, ed in particolare a Jim Drake e Hoyle Schweitzer che nel 1967 realizzarono la prima tavola “Windsurfer Class”. Il “Windsurfer” ideato da questi ultimi era una tavola a vela prodotta in serie che in tempi rapidissimi guadagnò l’attenzione di milioni di appassionati in tutto il mondo celebrando così una imprevedibile popolarità di questo nuovo sport. Non solo divertimento per passare il proprio tempo libero però, il windsurfer diventò ben presto una vera e propria classe velica e i primi campionati del mondo della neonata classe Windsurfer si svolsero nelle acque di Mission Bay, San Diego, California nel 1973. Altra data da ricordare sicuramente per la storia del windsurfer è il 1976, una data da ricordare non solo perché ben 456 atleti si sfidarono in quello che all’epoca fu il più grande evento velico monotipo di sempre, ma anche perché in quelle acque iniziò la leggenda vivente di Robby Naish, delle Hawaii, il più grande surfista di sempre, che a soli 13 anni vinse il titolo assoluto iniziando così un dominio che durò diversi decenni. Per tutta la fine degli anni ’70 e ’80, la Windsurfer Class è stata la regina delle regate amatoriali di tavole a vela in tutto il mondo, con eventi internazionali e nazionali che hanno attirato sempre grandi flotte. Il Windsurfer è stato utilizzato anche come tavola dimostrativa alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles, occasione in cui fu lanciato il “Windsurfer One Design” con una vela e un armo in Mylar aggiornati. La tavola sfoggiava anche footstraps, pinna più rigida e una deriva parzialmente retrattile. Queste modifiche hanno reso il One Design molto più controllabile con venti più forti rispetto al suo predecessore. Per tutti gli anni ’80 e ’90 il Windsurfer One Design ha visto ancora una folta partecipazione alle regate, partecipazione che invece è andata sempre più riducendosi con il finire degli anni 90 quando nuovi produttori vararono plancette, sinker, etc. che utilizzavano nuove tecnologie e promesse di divertimento. Pur avendo temuto la sua estinzione negli anni 2000, ci furono drappelli di irriducibili, soprattutto in Australia e in Italia, che riuscivano ancora ad attrarre buone flotte e conducevano regate regolari a livello nazionale. Nel 2016 IWCA Europe ha avviato un progetto per sviluppare un nuovo scafo basato sul Windsurfer One Design, passando dal polietilene a una costruzione epossidica più leggera e con un volume maggiore, così da soddisfare una gamma più ampia di atleti. Il “Windsurfer LT” è stato adottato dalla Classe nel 2018 e può competere nella Classe Windsurfer insieme all’Original Windsurfer e al One Design. Con la LT la Windsurfer Class mantiene gli ideali e le tradizioni dei pionieri del windsurf: fornire una piattaforma divertente e inclusiva per una competizione leale e amichevole attraverso regate one design poco costose, dove l’enfasi è sull’abilità e la tattica piuttosto che sull’equipaggiamento. In pochi anni dal lancio, sono state vendute migliaia di tavole LT e si stanno formando nuove flotte in Europa, Asia, Australia, Africa e Americhe. Da novembre 2018 IWCA è una classe World Sailing riconosciuta.

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