Pane, burro e marmellata. Colazione o merenda tipiche dei nostri genitori hanno visto un progressivo abbandono dovuto ad una svolta light dei tempi moderni. Niente di più sbagliato! La combinazione di questi tre alimenti è ideale per non far aumentare la glicemia. Tenere a bada l’indice glicemico (quantità di zucchero nel sangue) oltre a darci una mano a controllare il peso corporeo, riesce a farci gestire il senso di fame e quindi a non abbuffarci durante i pasti.
Le proteine e i grassi del burro contrastano gli zuccheri della marmellata creando un perfetto bilanciamento tra gli ingredienti. Ingredienti addirittura preferibili anche a cereali e succhi di frutta. Il burro, tanto demonizzato fino a poco tempo fa, è stato riabilitato poiché fonte di grassi buoni che hanno un’azione positiva sul sistema circolatorio. L’importante, come sempre, è la misura e quindi non eccedere con le quantità. Gli esperti consigliano una dose massima giornaliera di 10 grammi di burro, quantità che sarebbe in grado di alimentare cervello, tessuto muscolare e apportare anche vitamina A. Da sconsigliare la margarina, tanto in voga negli anni ’70, perché viene addizionata con l’idrogeno e rende il prodotto ancor più raffinato, grasso e meno digeribile.
Anche l’aranciata fa parte della colazione dei nostri ricordi di bambini. E’ una bevanda apprezzata da tutti, grandi e piccini e contiene principalmente carboidrati in veste di zuccheri semplici. Anche se gran parte delle persone possono consumarla tranquillamente, è sconsigliata a chi presenta patologie come gastrite o reflusso gastroesofageo. Essendo un alimento acido se assunto a stomaco vuoto potrebbe peggiorare i sintomi di dette patologie. Anche i diabetici debbono fare un minimo di attenzione perché, anche se da preferire a succhi industriali, assunta da sola potrebbe provocare un brusco aumento della glicemia. Meglio mangiare una arancia intera con il contenuto di tutte le sue fibre e molto più saziante rispetto al semplice succo.
Monica Cinti