Nessuno avrebbe mai pensato che la salute del pianeta passasse anche attraverso il nostro make-up. Prodotti per noi donne di uso comune come rossetti, lucidalabbra, mascara, cipria, fondotinta, etc., e che vengono in contatto tutti i giorni con i nostri occhi, il nostro viso e le nostre labbra, nascondono un oscuro segreto. Tra gli ingredienti che li compongono c’è anche la plastica.
Ebbene sì. Questo è quanto risultato da una indagine effettuata da Greenpeace sui prodotti di decine delle principali marche di make-up. La plastica c’è ma è difficile riconoscerla! Si riesce ad identificare solo dopo una attenta lettura dell’etichetta degli ingredienti. La plastica nel make-up si può presentare in diverse forme: solida, semisolida o liquida. C’è da dire che dal 2020 l’Italia ha imposto regole e divieti sui prodotti di bellezza che contengono polimeri plastici (le cd microplastiche – v. Esodo n.6) ma, questi, vengono applicati solo ad una ristretta categoria di prodotti: ovvero quelli da risciacquo, gli esfolianti o ad azione detergente. I trucchi ne sono completamente esclusi! Utilizzando questi prodotti commettiamo un duplice danno. Da una parte per la nostra salute correndo il rischio di ingerire, respirare o assorbire attraverso la pelle particelle di plastica, dall’altra contribuendo all’inquinamento del nostro pianeta. Per riconoscere ed evitare il problema della plastica nei cosmetici, dobbiamo necessariamente attivarci nell’individuazione degli elementi tossici.
C’è, ma non si vede
Ma come facciamo a sapere se ci stiamo truccando con la plastica? Ci aiuta l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Questa è la denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico. Solitamente l’elenco degli ingredienti viene riportato direttamente in etichetta, altrimenti si può reperire nel sito web dell’azienda o richiedere al customer service del marchio di riferimento.
Le etichette sono quasi sempre scritte in un carattere molto piccolo, quindi, ricordiamoci di portare sempre con noi (se ne abbiamo bisogno) un paio di occhiali. Ancor più utile per la lettura potrebbe essere una lente di ingrandimento. Solo quando avremo letto la lista completa degli ingredienti saremo in grado di verificare se il prodotto che abbiamo intenzione di acquistare o stiamo già utilizzando, contiene o meno plastica.
Ma, nello specifico, cosa dobbiamo cercare?
Sono diverse le sostanze a cui dobbiamo fare attenzione. Tra i polimeri vietati dal primo gennaio 2020 troviamo: Polietilene (PE – Polyethylene), Polimetilmetacrilato (PMMA – Polymethyl methacrylate), Nylon, Polietilene tereftalato (PET – Polyethylene Terephthalate), Polipropilene (PP – Polypropylene). Acora in commercio: Poloxamer, Carbomer, Crosspolymer, Copolymer, PVP. Qui di seguito una tabella con un piccolo elenco degli ingredienti in plastica, più frequentemente utilizzati, distinti per i le varie categorie merceologiche.
Ma per quale motivo le case produttrici inserirebbero questi ingredienti?
È semplice: è versatile e poco costosa. Già dagli anni Novanta le case produttrici avrebbero cominciato ad inserire i polimeri plastici nei prodotti cosmetici come agenti esfolianti o come additivi. E poi perché questi servono a rendere i prodotti più brillanti, più o meno opachi, più o meno viscosi oppure per dare capacità di abrasione o formare schiuma. Insomma, per le case produttrici le ragioni che rendono questa pratica vantaggiosa sono molteplici. Ma a noi, pensiamoci bene, conviene? Vale veramente la pena correre il rischio di assimilare la plastica direttamente nel nostro organismo? Eh sì perché la plastica, come anzi detto, può essere assorbita attraverso la pelle. Recenti studi condotti dall’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dal Politecnico delle Marche, pubblicati sulla rivista “Environment International”, hanno rilevato microparticelle di plastica addirittura nella placenta umana. Cerchiamo di mettere a frutto la conoscenza e la consapevolezza dell’invasione della plastica nel nostro pianeta. Non facciamoci allettare da prodotti a buon mercato, poiché li stiamo barattando con la nostra salute. Utilizziamo il sapere acquisito e soffermiamoci a leggere attentamente gli ingredienti che compongono i cosmetici. Così facendo proteggiamo noi stessi e il pianeta che ci ospita.
Monica Cinti