Esiste un sesso tra la masticazione e la memoria? La mancanza di denti può influenzare il cervello?
Una buona masticazione, favorendo l’afflusso di sangue al cervello, influisce positivamente sulle funzioni cognitive: memoria, veglia e apprendimento. Al contrario, una cattiva masticazione, ridotta o scorretta, potrebbe rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e depressione. La salute di denti e gengive, perciò, è collegata anche agli spetti mentali dell’individuo. Questo è quanto emerso da recenti studi scientifici condotti in diversi Paesi nel mondo. Le ricerche hanno evidenziato importanti novità relativamente alla correlazione tra masticazione e funzioni cerebrali, con particolare riferimento a invecchiamento e demenza.
Il Department of Dental Ecology della University of North Carolina, ha effettuato uno studio su 6000 persone tra i 45 e i 64 anni. Nei i soggetti con gengive sanguinanti o denti mancati, gli scienziati hanno riscontrato un deficit cognitivo che quelli con un apparato dentale sano non avevano. Le funzioni cognitive sono processi mentali che ci permettono di ricevere, selezionare, memorizzare, elaborare e recuperare le informazioni dall’ambiente. Questo ci permette di capire e relazionarsi con il mondo che ci circonda. I test hanno evidenziato che i soggetti con in bocca i propri denti realizzavano maggiori e migliori punteggi sulla memoria e sul pensiero come, ad esempio, richiamare alla mente le parole, la scioltezza di linguaggio e l’abilità con i numeri. Al contrario, è stato scoperto che per ogni dente rimosso o perso dai soggetti sottoposti allo studio, la funzione cognitiva scendeva un po’. Stessa cosa per i pazienti con malattia parodontale grave. La malattia parodontale è una patologia infiammatoria che colpisce il tessuto a sostegno del dente (gengive e ossa).
Anche la ricerca condotta da due ricercatori giapponesi della Tokyo Medical and Dental University, si è conclusa con l’individuare nella corretta masticazione un’importante funzione per l’afflusso di sangue al cervello. Dagli studi su animali e uomini, gli scienziati nipponici hanno dimostrato che la masticazione mantiene la funzione cognitiva di un’area del cervello importante nell’apprendimento e nella memoria: l’Ippocampo. Di conseguenza, è fondamentale masticare bene da entrambi i lati della bocca per evitare un deterioramento cerebrale. Per i ricercatori questa scoperta è molto importante perché potrebbe portare a riconsiderare alcuni fattori di rischio nelle persone con demenza e malattia di Alzheimer, aggiungendo, tra gli altri, anche la salute della bocca.
In ultimo, l’Accademia Italiana di Odontoiatria protesica (Aiop) ha commissionato a Doxa, importante azienda di ricerche di mercato, un’indagine per fotografare la situazione di edentulia (ossia la mancanza di denti) totale o parziale italiana. L’inchiesta ha coinvolto cittadini compresi nella fascia d’età tra i 40 e i 75 anni. I risultati sono poco confortanti perché è emerso che a 7 persone su 10 mancano uno o più denti naturali. Sono soprattutto gli over 65 i soggetti più a rischio: il loro numero medio di denti è inferiore ai 20 e il 15% ne è addirittura privo. Inoltre è apparso che in Italia, tra i 40 e i 75 anni, a presentare una dentatura naturale integra sia soltanto il 30% dei cittadini. Altro dato importante, sempre in questa fascia d’età, è che 5 milioni di italiani, in seguito alla perdita dei denti, hanno deciso di non sostituirli. Ciò provoca gravi conseguenze per la salute. La perdita di un dente non deve essere considerata unicamente come una questione estetica. Quando un elemento dentale viene a mancare, sono molti i rischi a cui si viene esposti: disallineamento dentale, problemi masticatori, digestivi e, dai risultati delle recenti ricerche, probabilmente, cognitivi.
Tra le principali cause di perdita di denti troviamo la parodontite, grave infiammazione dei tessuti responsabili della stabilità dei denti. Se non curata tempestivamente può portare alla loro caduta. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi a periodici e regolari controlli professionali dal proprio dentista. Conclude Francesco Carboncini, Presidente Aiop “La riabilitazione protesica di pazienti parzialmente e totalmente edentuli rappresenta quindi un intervento indispensabile non solo per contribuire a un bel sorriso e a migliori condizioni di nutrizione, ma anche per rallentare i processi d’invecchiamento del sistema nervoso centrale negli anziani”.
La salute mentale dipende anche dalla nostra bocca.
Monica Cinti