Come già accennato nell’articolo precedente, in questo numero continueremo a parlare di prevenzione, trattando le patologie più comuni ed importanti ed i relativi fattori di rischio.
Come primo argomento, ci è sembrato giusto riferirci alla “Prevenzione cardio-cerebro-vascolare” dal momento che le patologie ad essa correlate costituiscono in Italia, e nel mondo occidentale in genere, la prima causa di morte (la seconda è rappresentata dai tumori); perciò, se la prevenzione è sempre di vitale importanza, per il cuore lo è ancora di più.
Le patologie cardiovascolari (Infarto del miocardio, Cardiopatia ischemica, Angina pectoris, Scompenso Cardiaco, Morte coronarica) prediligono i maschi; quelle cerebro-vascolari (Ictus ischemico, Emorragia cerebrale, demenza senile) le donne.
La Cardiopatia ischemica rappresenta, nel nostro Paese, la causa principale di morte, con cifre superiori a 200.000 decessi l’anno, con un rapporto Uomini/Donne di 96.000/124.000. La mortalità, infatti, è maggiore nelle donne anche se gli eventi acuti, che richiedono il ricovero, sono numericamente superiori negli uomini, quasi il doppio rispetto alle donne. Questo è dovuto al fatto che le donne, pur presentando un esordio della malattia in età superiore a quella maschile di oltre 10 anni (esse, infatti, sono protette fino alla menopausa dagli ormoni femminili), presentano eventi molto più gravi rispetto agli uomini.
La causa delle malattie cardio-cerebro-vascolari è da ricondurre ad una molteplicità di fattori, che contribuiscono a realizzare il danno vascolare: Familiarità, Diabete, Ipertensione arteriosa, Obesità, Sovrappeso, Dislipidemia, Fumo, Vita sedentaria, Stress. Per il primo fattore citato, la familiarità, niente si può fare, come abbiamo già precisato nell’articolo del numero precedente, ma sappiamo che solo il 20% degli ischemico-cardiopatici appartiene a questa fascia più a rischio; il restante 80% deve questa condizione unicamente al proprio stile di vita! Pertanto, su tutti gli altri fattori predisponenti, possiamo e dobbiamo intervenire prima che il danno sia fatto; e, badate bene, tale danno vascolare non si limita al cuore, ma può coinvolgere tanti altri organi di vitale importanza: reni, occhi, polmoni, muscoli, etc, con progressivo deterioramento della qualità di vita.
Bisogna, inoltre, tenere in debito conto anche l’aspetto sociale del problema: il paziente con malattia cardiovascolare, anche se riesce a superare gli eventi acuti (infarto, ictus), resta un “malato cronico” costretto a fare, per tutta la vita, terapia farmacologica plurima e a sottoporsi a controlli periodici, con conseguente aggravio alla spesa sanitaria nazionale: il 23,5% della spesa farmaceutica italiana è destinato, infatti, a farmaci per il sistema cardiovascolare.
Il discorso della prevenzione, perciò, è e resta fondamentale: essa è l’unica, importantissima arma in nostro possesso per combattere la malattia vascolare e contrastarne l’insorgenza. Non occorre poi tanto: basterebbe privilegiare la nostra bella Dieta Mediterranea, ridurre un po’ il consumo di sale e di carne, soprattutto quella rossa; mangiare più spesso il pesce (non fritto, ovviamente!); aumentare la quantità di frutta e verdura; fare del moto: sarebbe già sufficiente camminare per 30 m’ a passo veloce per 3 volte a settimana.
Nei prossimi numeri cercheremo di trattare in modo più dettagliato le varie patologie inerenti all’ambito cardiovascolare con i fattori di rischio ad esse correlati e gli strumenti che abbiamo per contrastarli.
Orsola Maiolica
Cardiologa