4 Ottobre 2024
Salute

L’amianto nelle scuole: un pericolo sempre presente

L’Italia è stata il secondo produttore di amianto (3.748.550 tonnellate), fino alla sua messa al bando a partire dal 28.04.1993, per effetto dell’entrata in vigore dell’art. 1 della L. 257/92, che segna il primo spartiacque di questa problematica.
Già in precedenza, il rischio amianto era stato già dichiarato dallo IARC (1973), e affermato da tutta la letteratura, compreso il Legislatore che aveva indennizzato l’asbestosi a partire dal 1943 (per effetto della L. 455/1943).

Il Ministero della Salute, con la circolare n. 45/1986, avente ad oggetto: ‘Piano di interventi e misure tecniche per la individuazione ed eliminazione del rischio connesso all’impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici e ospedalieri pubblici e privati’, era stato assunto un primo importante provvedimento di tutela della salute pubblica, purtroppo rimasto solo sulla carta, poiché, ancora nel 2012, l’ONA aveva censito più di 2400 scuole con la fibra killer, e solo successivamente furono assunte ulteriori determinazioni, anch’esse in gran parte rimaste sulla carte, tant’è che ancora nel 2014 il CENSIS, sulla base dei dati ONA, ne confermava la stima.

Oltre al numero degli istituti scolastici coinvolti, il cui numero è per difetto, perché molti altri sono stati edificati a rischio negli anni successivi, è confermato anche il numero degli esposti, in circa 352.000 alunni e 50.000 tra personale docente e non docente.

Su questa base, dunque, l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno insistito perché le scuole fossero messe in sicurezza, con una forte mobilitazione e con la presentazione, già nel 2014, di un piano nazionale amianto, alternativo a quello del Governo.

Tutto è rimasto sempre e soltanto sulla carta, da parte delle pubbliche istituzioni, ed è per questo motivo che la mobilitazione è proseguita, prima di tutto sui canali e gli organi di stampa dell’associazione (https://www.osservatorioamianto.com/) e su https://onanotiziarioamianto.it/.
Questa situazione, assai allarmante, che ha avuto una breve parentesi di significativo intervento soltanto nel 2015, ha ricevuto un ulteriore riscontro positivo per iniziativa del Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, che nel gennaio 2020, ha stanziato 385.000.000,00 di euro per la progettazione delle bonifiche e della messa in sicurezza degli istituti scolastici con amianto.
Il fatto stesso che nel VI rapporto mesoteliomi – autunno 2018, fino al 2015, riporti 91 casi di mesotelioma nel personale docente e non docente degli istituti scolastici italiani, dimostra che il grido di allarme lanciato dall’ONA già nel febbraio 2012, con il censimento di 2400 scuole con amianto, era fondato, e che pertanto non sono giustificabili ulteriori ritardi, che moltiplicano le fonti di rischio e il numero degli esposti, anche nel personale docente e non docente, e negli stessi alunni.

Quindi ONA TV, nella sua puntata ‘Amianto nelle scuole, un pericolo ancora presente’, ha denunciato la criticità della situazione (https://onanotiziarioamianto.it/prima-puntata-ona-news-amianto-nelle-scuole/).
Questa situazione di allarme è presente anche negli impianti sportivi, tra cui le palestre della scuola, e nelle biblioteche (circa 1000, stima per difetto).
Nel frattempo l’ONA prosegue la mappatura e le segnalazioni, e le azioni giudiziarie multiple, in sede penale e civile, che hanno comportato in molti casi anche il riconoscimento di malattie professionali asbesto correlate, oltre alla bonifica (in Italia si interviene solo dopo che il danno si è verificato, oppure con la soluzione giudiziaria, che va a sopperire alle omissioni e ai ritardi del potere esecutivo).

Avv. Ezio Bonanni
Presidente Osservatorio
Nazionale Amianto

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