Spesso sentiamo ripetere questo aforisma, ma cosa significa “prevenire”? La prevenzione, in campo medico, è l’insieme delle azioni e delle attività intraprese al fine di evitare la comparsa, la diffusione e la progressione di una malattia e/o di limitarne i danni se la patologia è già in atto, in modo da conservare la salute e il benessere della persona per quanto possibile. Numerosi studi scientifici hanno, infatti, dimostrato l’importanza della prevenzione nel ridurre l’incidenza e la gravità di malattie altamente invalidanti e segnate da elevata mortalità.
Si possono prevenire malattie come il Diabete Tipo II, Malattie cardiovascolari, ictus, alcuni tipi di tumori, alcune demenze etc.: dobbiamo però essere consapevoli che la sfida non è solo contro la malattia ma anche (forse soprattutto) con noi stessi, perché molto spesso non è possibile preservare la salute dei nostri organi vitali (cuore, cervello, fegato, reni etc) senza introdurre cambiamenti nelle nostre abitudini, in modo da acquisire uno stile di “vita sana” agendo su tutte le componenti: alimentazione, ambiente, attività fisica, comportamenti vari. Quasi l’80% dei casi di malattie cardiovascolari potrebbe essere evitato se le persone fossero disposte a modificare il proprio stile di vita. Diceva Christian Barnard (il cardiochirurgo che ha praticato il primo trapianto di cuore della storia della medicina): “Di rado i disturbi cardiaci sono congeniti: li acquistiamo nel corso della vita perché non trattiamo il nostro corpo come merita” e ancora: “Se mi fossi occupato prima di prevenzione invece di salvare la vita a 150 persone (il numero di cardiotrapianti da lui eseguiti) avrei potuto salvare 150 milioni di vite”.
Esistono 3 Livelli di Prevenzione: 1) Prevenzione primaria; 2) Prevenzione secondaria; 3) Prevenzione Terziaria.
La Prevenzione Primaria è la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza della malattia combattendone le cause (attraverso la vaccinazione dove è possibile) e/o i fattori predisponenti, i cosiddetti “fattori di rischio”, modificando comportamenti e abitudini scorretti (uso o abuso di alcool, fumo, droghe, alimentazione ipercalorica ed aterogena, sedentarietà, etc.) Tra questi fattori bisogna fare una distinzione tra quelli “evitabili” con una buona prevenzione e quelli “non evitabili”, come la familiarità: purtroppo sui geni non si può intervenire! Questo però deve vederci impegnati ancora di più a lavorare sulle nostre cattive abitudini e comportamenti, per eliminare o almeno ridurre drasticamente tutti i fattori di rischio sopra accennati.
La Prevenzione Secondaria è quella che cerca di limitare i problemi legati alla malattia già presente ma non ancora nota, al fine di combatterne l’aggravamento e le complicazioni, mediante sceening condotti per la diagnosi precoce di alcuni tumori, ad es. della mammella attraverso mammografia, della Cervice uterina attraverso Pap-test, del Colon attraverso la ricerca di sangue occulto nelle feci, etc.
La Prevenzione Terziaria è quella attuata nelle malattie croniche al fine di prevenire complicazioni, come ad esempio il cosiddetto “piede diabetico” nel pz affetto da Diabete Mellito scompensato, mediante esami periodici dei piedi; oppure con controlli ripetuti e cambi di posizione dei pazienti allettati al fine di prevenire le piaghe da decubito.
Certo sarebbe utile analizzare, per tutte le malattie più diffuse sul nostro territorio, i fattori di rischio che le sostengono e cosa si può fare per combatterli, ma risulterebbe un po’ pesante mettere tutto in un unico calderone. Pertanto, abbiamo pensato di fare cosa gradita se affrontiamo ogni volta, nei successivi numeri del giornale, una di queste patologie fornendo per ciascuna di esse elementi più dettagliati sulla relativa prevenzione.
Al prossimo numero, dunque!
Dr Orsola Maiolica
Cardiologa