Con tutti i rischi che il sovrappeso e l’obesità comportano, non ce lo possiamo permettere
Il numero delle persone interessate dalla patologia è sbalorditivo: tra i 4 e i 5 milioni, che su una popolazione di 59 milioni è una percentuale altissima (quasi il 10%).
Per gli esperti si tratta di una malattia vera e propria, non di un fattore di rischio.
Il sovrappeso e l’obesità favoriscono l’insorgenza di numerose patologie e aggravano quelle preesistenti, riducendo l’aspettativa di vita, ma soprattutto, peggiorandone la qualità.
Secondo l’Institute for Health Metrics and Evaluation (stime 2019) all’eccesso ponderale sarebbero imputabili più di 5 milioni di decessi in tutto il mondo (ossia il 9% di tutti i decessi).
Solo in Italia si pensa sia responsabile di oltre 64.000 morti e di oltre 570.000 anni vissuti con disabilità.
Sovrappeso nell’età infantile
Ma la cosa più preoccupante per il nostro Paese è che l’Italia è tra i Paesi europei con la maggior prevalenza di sovrappeso e obesità nella fascia infantile e i dati raccolti ci dicono che l’80% dei bimbi rimane obeso nell’età adulta.
Secondo il report ministeriale “OKkio alla Salute”, questo succede a causa di compatibilità genetiche trasmesse e dell’influenza degli ambienti di formazione.
Secondo il Presidente della SIO (Società Italiana Obesità) Silvio Buscemi, è tutta questione di educazione: “I genitori non sono preparati a formare i figli sul cibo e talvolta addirittura mal tollerano che la scuola, che deve combattere contro chi commercializza cibo spazzatura, adotti misure migliorative dei comportamenti alimentari”.
Le diverse cause del sovrappeso
Certo che alimentazione scorretta e attività fisica inadeguata, anche se legate a comportamenti individuali, sono molto influenzate da condizioni economiche, sociali e culturali del contesto in cui si vive.
Per questa ragione vengono chiamate in causa sia la responsabilità collettiva nel creare contesti di vita che favoriscano scelte salutari, sia la responsabilità dei singoli nell’adottare comportamenti e abitudini salutari, lungo tutto il percorso di vita.
Cosa non così facile perché siamo attorniati dalle tentazioni alimentari, soprattutto sui social dove il cibo è ovunque, ed è spesso malsano e ipercalorico: dagli hamburger colmi di salse ai dolci farciti e ricoperti di creme e poi fritti di qualsiasi genere!
Sempre il Presidente della SIO sostiene che “È più comodo commercializzare il cibo spazzatura. Online, chi fa pubblicità è abile ad affascinare anche i più piccoli”.
I numeri
Ma a rischio è la salute degli italiani, che risultano sempre più in sovrappeso.
Nel Paese, come anticipato, il numero di persone che convivono con l’obesità è sempre più alto: oscilla tra i 4 milioni (dati Istat 2021) ai 6 milioni della sorveglianza Passi (sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità) sul modello della Behavioural Risk Factor Surveillance (adottato da molti Paesi, dagli Stati Uniti all’Australia) che raccolgono, di continuo, informazioni sulla popolazione adulta residente in Italia.
E questi numeri continuano a crescere inesorabilmente (+5% dal 1990 in tutta Italia) specialmente al Sud, dove si arriva a toccare vette del 14% di persone obese.
Con conseguenze gravissime per la popolazione che rischia l’insorgenza di diabete secondario e malattie cardiovascolari.
Le conseguenze però sono pesanti anche per il Servizio Sanitario Nazionale perché si stima che, l’impatto economico dell’obesità raggiungerà in media l’8,4% della spesa sanitaria totale nei Paesi Ocse, entro il 2050.
Il fattore socio-economico e il fattore ambientale
Significativo il fatto che la popolazione con molte difficoltà economiche, ha una quota di persone obese quasi doppia di quella osservata fra le persone più abbienti (16% contro il 9% nel 2021).
In questo scenario svetta la Campania, con lo storico primato di Regione con la più alta prevalenza di persone in eccesso ponderale (50,6%): ossia il 38% in sovrappeso e il 12% obesa (nel biennio 2020-2021).
E questo è un andamento che non accenna a diminuire.
Inoltre, in Campania come del resto nel resto del nostro Paese, l’eccesso di peso si diversifica per genere, età e stato sociale: fra i residenti campani coinvolge il 59% degli uomini e il 42% delle donne.
Di questi il 63% è rappresentato da persone tra i 50-69 anni, in cui il 57% è tra i più poveri (coloro che hanno molte difficoltà ad arrivare a fine del mese con le risorse economiche a disposizione) e il 69% da persone con basso livello di istruzione.
Consapevolezza dell’eccesso ponderale
La consapevolezza di essere in eccesso ponderale facilita l’adozione di comportamenti quali il seguire una dieta dimagrante, come dimostrato dalle ultime stime (2017-2019) in cui si evince che il 34% delle persone consapevoli di esserlo, intraprende questo percorso.
Tuttavia, questa consapevolezza tra le persone in sovrappeso è molto rara: solo meno della metà (49% in Italia e 38% in Campania) ritiene di esserlo.
Ma se questa importante informazione (l’essere in sovrappeso) arriva da un medico, così come il consiglio di mettersi a dieta, sempre da parte del professionista, la persona prenderà coscienza del suo effettivo stato e sarà incoraggiato e motivato a metterlo in pratica.
Infatti la quantità di persone, che hanno deciso di intraprendere una dieta dimagrante, è maggiore fra coloro che hanno ricevuto il consiglio dal medico rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto.
Il fattore anagrafico
C’è poi da tener presente che l’essere in sovrappeso diventa più frequente col crescere dell’età (almeno fino ai 75 anni): dai 18 ai 24 anni riguarda il 27%; dopo i 50 anni sale progressivamente al 54%; raggiunge il 59% fra i 65 e i 74 anni.
Inversione di tendenza dopo i 75 anni, dove si riduce progressivamente al 49% fra gli over 85.
Questo perché, superati i 75 anni, l’Indice di Massa Corporea è soggetto a variazioni legate sia a fattori biologici che patologici.
Dopo questa età, aumenta progressivamente la quantità di persone che perde peso, a prescindere dalla propria volontà, elemento potenzialmente fragilizzante per l’anziano.
In ultima analisi, il sovrappeso e l’obesità risultano più elevate fra le persone economicamente svantaggiate o a bassa istruzione e fra i residenti delle Regioni meridionali.
Conclusioni
Il sovrappeso è ormai un problema drammaticamente consolidato in Italia, con numeri importanti: circa 17 milioni di adulti e più di 4 milioni già obesi. Intervenire in modo adeguato è, quindi, necessario.
Gli ultimi 15 anni di rilevazioni ci hanno mostrato un andamento costante come sostanzialmente è costante anche la differenza tra Nord, Centro e Sud, quest’ultimo con valori sensibilmente peggiori.
Monica Cinti