Incontriamo Lucia Fortini, assessore alla scuola, politiche giovanili e politiche sociali della Regione Campania nella giunta guidata da Vincenzo De Luca. Assessore Fortini, fino al 2015 il suo era un percorso professionale molto lontano dalla politica, diviso tra la professione di dottore commercialista e revisore contabile e il ruolo di docente di Metodologia e Tecniche del Servizio Sociale alla Federico II di Napoli. Improvvisamente la chiamata di De Luca e dalla scorsa legislatura inizia per Lei un nuovo impegno confermato anche dopo le elezioni del 2020 con la conferma dell’assessorato.
Può farci un bilancio del suo operato nella prima legislatura?
In questi anni non ci siamo mai risparmiati per intervenire e programmare azioni nel sociale al fine di contrastare le situazioni di fragilità e di rendere concreti il sostegno e la cura per i cittadini campani più deboli. La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno reso ancor più complesse situazioni già difficili ed è stato necessario varare un piano socio economico regionale straordinario per l’emergenza Covid-19. 4 Piani pluriennali per il welfare locale nei comuni, trasporto scolastico e assistenza specialistica, 60 progetti di inclusione territoriale, le azioni durante il Covid-19, Bonus con le famiglie, Disabili, Universitari, Professionisti e Microimprese sono solo alcuni dei programmi che abbiamo posto in essere.
Nuovi obiettivi all’orizzonte?
E’ necessario uno sforzo ulteriore per innovare il welfare e per contrastare in maniera sempre più efficace la povertà educativa, sostenendo gli anziani e le persone disabili. Il nostro obiettivo è quello di approvare finalmente una legge che metta al centro la persona e valorizzi i progetti di vita indipendente. Occorre confermare e rafforzare il sostegno alle famiglie per il trasporto scolastico e l’assistenza specialistica, consolidare gli aiuti per i disabili, ampliare gli interventi di inclusione attiva perché il sistema di aiuti sia soprattutto tempestivo, congruo e risolutivo per i cittadini campani.
Parliamo di scuola, in Campania c’è un alto tasso di abbandono scolastico e si fa spesso fatica a realizzare un reale diritto allo studio. Come affronterà questa problematica?
I trascorsi sono stati cinque anni di lavoro intensi, impegnativi e sfidanti per la scuola campana con il prioritario obiettivo di garantire una reale affermazione del diritto allo studio. Abbiamo introdotto laboratori e percorsi educativi per coinvolgere oltre 400.000 studenti, di ogni quartiere, frazione, borgo della nostra regione. Abbiamo investito in Programmi come Scuola Viva, Scuole di Comunità, Scuola Viva in Quartiere con cui abbiamo contribuito a contrastare il disagio e l’abbandono scolastico. I risultati raggiunti per la scuola sono sotto gli occhi di tutti:
13 Programmi strutturali dedicati ai giovani e alle scolaresche di ogni ordine e grado: 700.000 studenti, 48.000 docenti, 46.000 esperti e tutor didattici, 16.500 enti terzo settore. Oggi la scuola desta molta preoccupazione. La chiusura delle scuole dovuta all’emergenza causata dal Covid ha causato molta discordia. Il diritto allo studio è al pari del diritto alla salute un diritto primario da salvaguardare: ma ci tengo a sottolineare che la scuola, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di funzionare e ha continuato a garantire, anche se in modalità differente, tale diritto a ciascuno studente. Stiamo operando per garantire un ritorno in sicurezza di ciascun docente, personale scolastico e non, studente. Ci auguriamo di tornare presto ad una “normalità” per proseguire il lavoro posto in essere nei precedenti 5 anni di assessorato.
Siamo in un periodo in cui la comunicazione spesso crea confusione tra i cittadini anziché dare risposte ai tanti dubbi. Quanto è importante una comunicazione chiara ed efficace?
Ho sentito l’esigenza di potenziare e rafforzare il mio legame con i cittadini campani per far fronte a un momento particolarmente difficile come quello che stiamo tutt’oggi attraversando. Durante il primo lockdown abbiamo vissuto in un clima di paura, tensione e smarrimento. Il virus che non conoscevamo, la chiusura di attività lavorative e un totale stravolgimento delle nostre vite, hanno gettato tutti nello sconforto. Ho pensato che provare a parlare senza filtri con le persone potesse essere un modo per star loro vicino dando informazioni utili e corrette provenienti dagli organi istituzionali ufficiali. Oltre al Presidente De Luca che ha fatto un egregio lavoro risultando indiscusso punto di riferimento in Campania, ho provato a seguire il suo esempio potenziando i miei canali social. Dirette su Facebook durante le quali rispondevo alle domande degli utenti, interventi live con la creazione del format #Reagioniamoinsieme con rappresentanti provenienti dai mondi della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria, apertura di occasioni di confronto sui temi della pandemia e della vita di tutti giorni hanno accompagnato le giornate lunghe e difficili di decine di migliaia di campani in cerca di risposte e conforto.
L’esperimento è andato molto bene, credo sia importante per un rappresentante delle istituzioni non nascondersi mai, esporsi sempre soprattutto in un momento in cui le cose non vanno bene, parlare chiaro alle persone anche a costo di essere criticato. D’altronde il compito di un politico è decidere con competenza nell’interesse della collettività seguendo i valori di etica, trasparenza, buon senso e mettendo in campo sempre una buona dose di coraggio.
Massimo Maria Amorosini